Secondo lo studio «Taking Dogs into the Office» insieme ai nostri cani si lavora meglio e si rende di più. E loro sono più felici…
C’è chi può obiettare che in molti uffici un cane c’è già: un collega, un superiore, un direttore o, peggio, il presidente dell’azienda per la quale si lavoro. Scherzi a parte, secondo l’approfondito studio «Taking Dogs into the Office» di Purina Human-Animal Bond Studies, condotta insieme all’University of Lincoln (UK), un cane in ufficio apporta molteplici benefici al padrone e a chi lo frequenta:
- Più soddisfazione per le proprie condizioni di lavoro (+22%);
- Aumento della concentrazione (+33,4%);
- Maggiore capacità decisionale (+16,5%):
- Aumento della considerazione della propria azienda (+14, 4%);
- Worklife balance più appagante (+14,9%);
- Percezione di una migliore qualità di vita lavorativa (+16,9 %)
- Più produttività ed efficienza (+13%).
E tutto questo se solo l’azienda prevedesse tempi, modi, spazi e strumenti per accogliere il proprio cane (e per analogia qualsiasi nostro animale preferito) nei luoghi della vita professionale.
Insomma, con il cane in ufficio si lavora meglio e oggi vi raccontiamo l’esempio dell’azienda Boehringer Ingelheim, impresa farmaceutica che ha dato vita al progetto Dogs@Work nei nuovissimi uffici di Milano.
“Progettati per favorire la collaborazione e la socializzazione tra le persone i nostri nuovi uffici sono, oggi, anche una perfetta concretizzazione della filosofia One Health”, dichiara Morena Sangiovanni, presidente di Boehringer Ingelheim. “Il concetto di salute degli uomini, degli animali e dell’ambiente legata da un unico filo conduttore trova il suo naturale completamento nella condivisione di spazi e momenti di vita che vadano al di là della quotidiana passeggiata al parco con il cane; con Dogs@Work abbiamo voluto dare un messaggio, favorendo la costruzione di un rapporto empatico che, siamo certi, avrà numerosi riflessi positivi su tutti i collaboratori”.
Il cane in ufficio comporta un immediato miglioramento del morale delle persone (7 su 10 ne sono convinte), migliora la predisposizione e le relazioni tra colleghi.
“La presenza dei cani in ufficio – precisa Antonio Barge, Hr Director di Boehringer Ingelheim – innesca una maggiore disponibilità, abbatte le barriere di comunicazione, migliora i sentimenti di comunità e incoraggia l’interazione tra i collaboratori”.
Dogs@Work è stato implementato seguendo il programma e i principi della Pets at Work Alliance di Purina, lanciata nel 2017 con l’obiettivo di supportare concretamente le aziende nella creazione di ambienti di lavoro pet-friendly, per accogliere i cani in ufficio nella totale sicurezza di animali e persone e vivere a pieno i benefici della relazione uomo-pet, precisa FORTUNEHEALTH ITALIA in un articolo dedicato alla Giornata del Cane dello scorso 24 giugno.
Ovviamente il cane da ufficio deve essere in linea con le vaccinazioni e i trattamenti antiparassitari che ne garantiscono l’integrità e la salute. Secondo Boehringer Ingelheim, “per superare i tornelli all’ingresso, sia i dipendenti sia i loro pet devono aver superato il test di compatibilità, ottenendo il Patentino del Buon Conduttore Cinofilo, rilasciato da un educatore professionista, in grado di valutare la qualità del rapporto tra proprietario e animale, ma anche la capacità di gestire i comportamenti del proprio cane in un ambiente urbano e in una comunità”.
Siete d’accordo con questa nuova convivenza cane – padrone anche in ufficio? Secondo noi i cani sarebbero tutti d’accordo!