Vorremmo prima o poi proporre un approfondimento in cui non citare che “la pandemia ha contribuito ad accelerare” questo o quell’effetto. Ma non è il caso di oggi: la pandemia ha fidelizzato notevolmente i fruitori digitali con le app. Vediamo perché!
A onor del vero, già prima della pandemia l’utilizzo smisurato di smartphone e quindi di app e servizi correlati era già in corso. È abbastanza intuitivo, allo stesso tempo, comprendere che una maggiore propensione verso app e servizi digitali ne ha intensificato l’uso. C’è chi demonizza gli smartphone e chi li idolatra, la realtà è comunque abbastanza omogenea: quello che una volta era un semplice cellulare o telefonino, oggi è un vero e proprio universo a portata di mano.
Tant’è che, a cavallo tra il 2021 ed il 2022, ci viene difficile identificare attività che non possano essere svolte da casa, con uno smartphone e/o dispositivo simile, avendo fatto di tutto in questi 2 anni per accedere agli stessi servizi rimanendo nella nostra residenza, bypassando quindi le restrizioni.
Con qualsiasi modello di smartphone di ultima generazione si riesce a fare più o meno tutto, a spaziare in lungo e in largo tra le migliaia di servizi e app proposte dalla rete digitale, senza muovere un passo.
Tantissimi cittadini, anche i più conservatori e restii ad abbracciare i mutamente della digital evolution, hanno preso dimestichezza con i servizi online per chiedere la qualunque. E ci hanno preso gusto. Oggi si richiedono servizi rapidi e facili attraverso le app, con esigenze che fino a 2 anni fa quasi non esistevano.
Quello che era stato studiato come contrasto alla pandemia, oggi è abitudine, routine. Pensate alla consegna gratuita delle app che spediscono a casa, un tempo concessa una tantum, oggi praticamente offerta da tutti o quasi.
Pensiamo anche ai servizi proposti dalle banche tramite le proprie app: oggi abbiamo veramente la nostra banca a portata di mano, anzi, di dito!
<<Secondo Adjust + Apptopia: The Mobile Finance Report 2020, il numero medio di sessioni utente nelle app di investimento è aumentato dell’88% nella prima metà dello scorso anno. Se l’applicazione è davvero di alta qualità e utile, diventa vitale per l’utente>>, scrive Domani Press News.
Sempre secondo il report The Mobile Finance Report 2020:
- il 43% degli utenti di app per gli acquisti apprezza il notevole risparmio di tempo;
- il 40% premia velocità e semplicità delle transazioni;
- il 17% afferma che generalmente le app e i servizi connessi semplificano la vita.
La conferma arriva da altri numeri: secondo Statista, nel 2020 oltre 400.000 nuove app sono sbarcate sull’App Store a disposizione dei fruitori.
Uno studio di Google e MTM ci mostra in che modo l’utente sceglie un’applicazione piuttosto che un’altra°
<<Quando i consumatori cercano un’app per fare acquisti, la prima cosa che cercano è la connessione a un marchio forte: il 63% ha affermato che installerebbe un’app se conoscesse e avesse un atteggiamento positivo nei confronti del marchio. I successivi fattori più popolari sono le recensioni negli app store (62%) e il passaparola: il 60% segue i consigli degli amici. In un sondaggio, il 56% degli intervistati ha affermato che la propria decisione è stata influenzata dall’offerta di sconti e dall’installazione di bonus. Il 65% degli utenti ha ammesso di dedicare circa una giornata a prendere una decisione e allo stesso tempo di rivolgersi a 4-5 diverse fonti di informazione.>> (Domani Press News).
Ora, sull’utilità delle app e sul fatto che più richiesta di servizi faccia aumentare l’offerta di app siamo tutti d’accordo. Da parte di Dc Group tutto ciò che è evoluzione e tentativo di migliorare il quotidiano viene visto con grande favore. L’unico monito che ci sentiamo di fare è quello di studiare attentamente questa fase, che è ancora un momento di transizione, per poi arrivare ad un’offerta che riesca a soddisfare le aziende, i clienti, gli standard di sicurezza. ma anche chi con queste app ci lavora, dagli sviluppatori, ai rider!