Nei prossimi decenni rischiamo veramente di andare in bianco con le risorse ecologiche che possono essere rigenerate naturalmente entro un anno solare
Per una volta il tricolore non ci riempie di orgoglio. Oggi abbiamo raggiunto in anticipo l’Overshoot Day 2022: ovvero il giorno esatto dell’anno in cui il consumo supera la sostenibilità delle risorse ecologiche del pianeta. Tradotto, in soli 7 mesi abbiamo superato i limiti che il pianeta può sostenere, e la crisi climatica è dietro l’angolo. Veramente.
Il “Giorno del Superamento Terrestre” è un campanello d’allarme che ogni anno suona in anticipo, e, in questo 2022, l’Earth Overshoot Day cade il 28 luglio. Abbiamo quindi vissuto togliendo alla Terra ben più di quel che riesce a rigenerare in soli 210 giorni e dal 28 luglio 2022 al 31 dicembre 2022 consumeremo risorse non rinnovabili.
<<Le risorse che non sono rinnovabili (o richiedono molto tempo per rinnovarsi, se ne hanno la possibilità) includono suoli, foreste, falde acquifere, acqua dolce, zone umide, seminativi, minerali e combustibili fossili e fanno capo al “capitale naturale”. Usando questo capitale come reddito, riduciamo la nostra capacità di realizzare reddito in futuro e alla fine andremo in bancarotta>> scrive Alice Pomiato su QF.
Pensate che nel 1972 l’Overshoot Day giunse “solo” il 10 dicembre, ma, a distanza di 50 anni, la popolazione è cresciuta del 121% e, proporzionalmente, la nostra impronta ecologia è schizzata del 60%.
Il risultato è che oggi, abbiamo un debito con il pianeta e con la sua rigenerazione di 19 anni che comporta un degrado e una distorsione degli ecosistemi e l’accumulo di gas serra in atmosfera.
<<Secondo uno studio del WWF, più di un terzo delle risorse naturali è stato distrutto dalla nostra specie solo negli ultimi trenta anni. Noi, italiani abbiamo toccato il nostro Overshoot Day nazionale il 13 maggio. Noi italiani viviamo e consumiamo come se avessimo a disposizione 2,7 terre, erodendo il capitale naturale del Pianeta che ci ospita e sottraendo le risorse destinate alle generazioni successive>> leggiamo ancora su QF.
«I nostri stili di vita, basati sulla produzione, il consumo, lo scarto e l’inquinamento, ci hanno portato a questo terribile stato di cose. Ma, poiché le attività umane sono alla base di questa emergenza planetaria, ciò significa anche che noi deteniamo la chiave per le soluzioni. Ora è il momento di trasformare il nostro rapporto con la natura e tracciare un nuovo percorso».
(Così il Segretario Generale dell’Onu, António Guterres)
La sensibilizzazione non basta, lo dimostrano gli ultimi 50 anni di sfruttamento intensivo del nostro pianeta. Global Footprint Network propone una serie di soluzioni per iniziare a invertire la tendenza che QF sintetizza così:
- Rimboschire 350 milioni di ettari di foresta, intervenendo nella tutela e conservazione degli spazi selvaggi, ripristinando ecosistemi e contribuendo all’agricoltura rigenerativa, anticiperebbe la data di 8 giorni;
- Ridurre del 50% l’utilizzo dell’auto, farebbe regredire di almeno 13 giorni;
- Alimentarci prevalentemente da fonti di energia pulita, ritarderebbe l’Earth Overshoot Day di 93 giorni, ovvero più di tre mesi;
- Il cibo da solo occupa oggi il 55%, cioè più della metà, della biocapacità della Terra. Se il consumo mondiale di carne fosse ridotto del 50% e queste calorie fossero sostituite attraverso una dieta vegetariana, il giorno di scoperto sarebbe spostato di 17 giorni;
- Dimezzare gli sprechi alimentari nel mondo sposterebbe la data di almeno 13 giorni.
Siamo messi male e la crisi climatica purtroppo non è solo una bandiera ideologica, ma uno scenario del prossimo futuro che dobbiamo assolutamente scongiurare. Dc Group è da sempre attenta alla conservazione delle risorse rinnovabili, ma, per un risultato tangibile, dovrebbero esserlo tutte le aziende!