Puntuale come le crisi di Governo in estate, arriva il report sui 30 CEO di aziende che operano in Italia più seguiti su LinkedIn nel 2022. Dalle loro aziende e dalle loro strategie diversi spunti su cui riflettere
Ringraziamo Pubblico Delirio, società leader nella consulenza sulla reputazione digitale, che anche quest’anno ha pubblicato la terza edizione dell’analisi quali-quantitativa della comunicazione dei CEO italiani su LinkedIn. In questo 2022 un primo dato significativo: delle 275 aziende monitorate ad oggi, il 71% ha un CEO presente su LinkedIn.
Il nuovo report annuale effettuato e pubblicato da Pubblico Delirio, certifica la crescita del comparto finance tra i settori rappresentati in questa speciale classifica, che si rivela il più presente con 7 manager, in crescita rispetto al 2021 dove erano 4. Segue energy & utility con 5 CEO e “a ruota” automotive e retail con 4. Una new entry è il settore food&beverage, con ben 3 CEO in classifica.
Scompare il settore pharma, probabilmente per i numerosi cambi al vertice avvenuti in questi ultimi 12 mesi
La media dei follower dei 30 CEO più seguiti è il primo dato in grande crescita rispetto agli anni precedenti: 29.300 quest’anno, 7.100 in più rispetto al 2021 e 14.700 rispetto al 2020.
A sbilanciare la media i primi 3 CEO presenti in classifica: Stephan Winkelmann di Automobili Lamborghini (121.600, +42.000), Luca De Meo di Renault Group (93.900, +30.400) e Nerio Alessandri di Technogym (69.900, +17.800), che sostituisce Marco Alverà (70.700 follower, +14.700), che ha da poco lasciato la posizione di CEO di Snam.
Segue Giampaolo Grossi di Starbucks Italia, che segna un + 18.600 nuovi follower attestandosi a 48.500 totali, Corrado Passera di illimity Bank (45.700, +7.100) e Francesco Starace di Enel (44.400, +5.000). Compare nella Top Ten la prima donna: Cristina Scocchia, che, passando in un anno da CEO di Kiko Milano a CEO di illycaffè guadagna 20.400 nuovi follower e raggiunge 41.700 totali! Chiudono la Top Ten Claudio Descalzi di Eni (41.200, +4.600), Andrea Pontremoli di Dallara (33.500, +8.400) e Bartolomeo Rongone di Bottega Veneta (30.700; +11.700). Nella Top Trenta restano Silvia Candiani di Microsoft Italia (20.500; +5.600), quindicesima e Elena Goitini di Bnl – Bnp Paribas Italia (10.800, +6.100), venticinquesima.
Da segnalare diverse new entry nella top 30: Pietro Labriola (14.100) CEO di Tim, Pierroberto Folgiero (13.000, + 6.700) CEO di Fincantieri, Fabrizio Gavelli (9.900), CEO di Italy & Greece di Danone Company, e Giannalberto Cancemi, fresco CEO di Leroy Merlin Italia (9.500), Claudio Domenicali di Ducati (30.200, + 26.000), Remo Ruffini di Moncler (12.100, +8.100), Stefano Donnarumma di Terna (11.100, +6.800), e Stefano Venier (9.700, +5.000; 28°, +11), che ha sostituito Marco Alverà alla guida di Snam.
Andrea Orcel di Unicredit (12.900 follower) si segnala per una grande “remuntada”, + 11.800 nuovi follower e balzo rispetto al 2021 dalla 139° alla 21° posizione.
“Il Gruppo UniCredit nel 2019 aveva abbandonato la comunicazione consumer su Facebook e Instagram, focalizzandosi su un approccio più corporate e internazionale”, dichiara Stefano Chiarazzo, fondatore di Pubblico Delirio e autore per FrancoAngeli del libro Social CEO.
La strategia su LinkedIn
I CEO scelgono una comunicazione mirata: 5,8 post al mese, in linea col 2021. “Francesco Pugliese è in assoluto il più attivo con una media di 31 pubblicazioni al mese tra post, condivisioni e articoli. Seguono Stefano Rebattoni di IBM Italia con 17,8 e poi Silvia Candiani di Microsoft Italia e Giampaolo Grossi che postano su LinkedIn rispettivamente 11,5 e 11,3 volte al mese. Guidano invece per engagement rate Remo Ruffini 9,4%, Stefano Venier 9,2% e Cristina Scocchia 6,5% che, nonostante la bassa frequenza di pubblicazione (rispettivamente 1, 2,8 e 1,3 post al mese), si differenziano di molto rispetto alla media dei Top 30: 2,2%, in crescita dello 0,5%”. Scrive Massimiliano Carrà su Forbes.
La classifica completa e l’analisi di Stefano Chiarazzo su Pubblico Delirio