SARÀ UN 2022 “ALL INCLUSIVE”

Gennaio 12, 2022

SARÀ UN 2022 “ALL INCLUSIVE”. INCLUSIONE A 360° NELLE AZIENDE O SI RISCHIA LA NON COMPETITIVITÀ

L’inclusione, intesa come il pieno riconoscimento e la valorizzazione della diversità, delle differenze tra gruppi e individui, è oramai condizione imprescindibile per il futuro delle aziende

Siamo partiti anni fa con la percezione errata che dedicarsi a politiche inclusive fosse un limite alla crescita e al successo delle aziende e siamo approdati, oggi, all’alba del 2022, alla percezione esattamente opposta, che è poi quella corretta.

L’inclusione rappresenta per il business una grande opportunità, perché garantisce il <<rafforzamento della motivazione e soddisfazione dei lavoratori, al miglioramento della reputazione dell’impresa e all’aumento della creatività e innovazione interna>>, certifica il “Global compact network Italia”, che fa parte del più ampio progetto mondiale “Global Compact delle Nazioni Unite”, l’iniziativa strategica di cittadinanza d’impresa più ampia al mondo che nasce dalla volontà di promuovere un’economia globale sostenibile: rispettosa dei diritti umani e del lavoro, della salvaguardia dell’ambiente e della lotta alla corruzione.

Dall’esperienza dell’Osservatorio D&I lanciato dall’UN Global Compact Network Italia in partnership con OIL – Organizzazione Internazionale del Lavoro e con il supporto di AIDP – Associazione Italiana Direzione Personale, sono state diffuse recentemente le “Linee Guida sul tema della Diversity & Inclusion in azienda”, un documento che raccoglie riflessioni e raccomandazioni per la gestione virtuosa delle risorse e delle persone nelle aziende.

Come avevamo anticipato e come potete verificare consultando il documento integrale

Documento

la situazione nel nostro Paese è in miglioramento, ma, a causa permanenti pregiudizi o politiche sbagliate, è ancora molto alto il numero di contratti precari e divari salariali nei confronti di disabili, migranti, giovani e donne, nonostante le disposizioni nazionali e internazionali stabiliscano l’esatto contrario, ovvero la tutela di queste categorie più esposte.

L’ Istat certifica la posizione arretrata dell’Italia sul tema: solo il 32% delle persone con disabilità nella fascia 15-64 anni è attualmente occupato. Nelle Linee Guida, però, ci sono esempi di aziende virtuose che stanno investendo molto sul <<concetto di inclusione, ad esempio attraverso l’introduzione di corsi sulla lingua dei segni, la mappatura delle lingue parlate dai lavoratori e momenti di formazioni sulle competenze interculturali, e sulla lotta contro ogni forma di discriminazione in materia di impiego e occupazione. Dall’analisi emerge che il riconoscimento delle disabilità, anche di quelle invisibili, l’utilizzo di un linguaggio inclusivo, la formazione continua, l’attenzione all’equità salariale e all’equilibrio tra vita e lavoro, l’eliminazione di ostacoli strutturali e la tolleranza zero sulla violenza di genere, rappresentano un fattore decisivo di crescita professionale ed economico>>, scrive Domenico Guarino su luce.lanazione.it.

In Dc Group siamo da sempre promotori di politiche e azioni interne “all inclusive” e anche per il 2022 abbiamo in programma nuove iniziative di cui vi parleremo presto!

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