Quando il gioco non vale la candela…
Immergersi “testa e cuore” in un progetto e portarlo al successo è spesso molto gratificante. A volte lo stress accumulato e i sacrifici fatti, però, superano anche il successo. Il Caso “Squid Game”
Se ci chiedessero oggi “Qual è la serie del momento?”, non esiteremmo a menzionare la produzione sudcoreana “Squid Game”, in onda sulla piattaforma Netflix.
<<Il gioco del Calamaro>> è diventato un fenomeno mediatico tanto da aver registrato il miglior esordio nella storia di Netflix: 142 milioni di persone hanno guardato la serie da settembre 2021 e in un mese sono stati oltre 4 milioni di utenti totali, raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2020 (Dati forniti da “Semrush”, piattaforma di Saas per la gestione della visibilità online).
Tanto successo, altrettante polemiche, sia a causa del suo contenuto molto violento, sia per il livello di “ossessione generato in alcuni utenti”. Al di là del fatto che ka Polizia postale definisce Squid Game un “fenomeno molto pericoloso”, come del resto lo diventano tutti i fenomeni di questa portata quando sfociano in ossessioni, ci interessa sottolineare il risvolto che ha preso questa esposizione mediatica per il padre di “questo progetto”.
«Non sono diventato ricco come il vincitore. E ho perso 6 denti per lo stress», ha confessato l’ideatore e regista di Squid Game, Hwang Dong-Hyuk al Guardian. Ha guadagnato parecchio, dice, molto meno di quello che si possa pensare misurando il successo della serie: «Netflix non mi sta dando un bonus (visto il successo di Squid Game), ma mi ha pagato secondo quanto stabilito nel contratto iniziale», ha precisato. La serie, prodotta con poco più di 18 milioni di euro, ha fruttato a Netflix un valore pari a oltre 773 milioni di euro, ma al regista rimane il compenso pattuito “a monte”.
Il forte stress dei mesi di gestazione, però, gli ha persino fatto perdere 6 denti: «È stato difficile fisicamente, mentalmente ed emotivamente. Continuavo ad avere nuove idee e a rivedere gli episodi mentre stavamo girando, perciò la mole di lavoro si è moltiplicata».
Prima del successo della serie, Hwang Dong-Hyuk ha vissuto mesi di grosse difficoltà economiche, con la sua famiglia costretta a chiedere soldi in prestito: «Mi sono reso conto che, dato che sono un regista, potevo dare il mio tocco a questo tipo di storie, quindi ho iniziato a scrivere la sceneggiatura».
Anni che lo hanno letteralmente distrutto e che il successo del progetto non è sufficiente a riscattare. La speranza e la serenità arriva però da un nuovo progetto: «C’è un film che mi piacerebbe tanto fare. Sto pensando di realizzare prima quello. Ne parlerò con Netflix». Ma lo affronterà con più serenità: la famiglia e i suoi denti ringraziano!
La morale di questo approfondimento qual è? È esattamente l’incipit del testo: Immergersi “testa e cuore” in un progetto e portarlo al successo è spesso molto gratificante. A volte lo stress accumulato e i sacrifici fatti, però, superano anche il successo. L’insegnamento che cerchiamo di trasmettere in Dc Group è proprio questo: in un progetto e nel successo di un progetto, mai offrire come pegno la propria serenità, la propria felicità e il proprio equilibrio psico-fisico!