Jessica Leonard, boom sul lavoro grazie ai tatuaggi

Febbraio 2, 2022

Jessica Hanzie Leonard, professionista in Investment Management di Cleveland, è diventata virale su LinkedIn. Come? Caricando come foto profilo un’immagine che la ritrae coperta di tatuaggi!

«Mai avrei pensato di raggiungere tante persone. Ringrazio tutti». Così ha risposto Jessica Hanzie Leonard, la oramai “famosa” professionista della finanza di Cleveland a chi le ha fatto notare di aver superato i 30 mila «Like» e le mille condivisioni su LinkedIn mostrando la sua “doppia versione” sulla piattaforma per il lavoro di proprietà di Microsoft: nella prima foto si mostra come una donna in carriera, come effettivamente è, in una posa tipica di LinkedIn, ma è nella seconda che ha fatto il “botto”: uno scatto la ritrae a braccia scoperte, ma “coperte” di tatuaggi!

 

Non solo interazioni alle stelle, ma boom di consensi e manifestazioni di approvazione per la manager americana. Perché i tatuaggi sono belli?

Ovviamente no! I tatuaggi sono belli, ma la ragione è culturale: Jessica ha infranto un tabù, o quel che ne resta, ovvero la convinzione che un ragazzo o una ragazza tatuata non possano essere considerati professionali. L’idea (brillante) di postare questa sua doppia versione ce l’ha spiegata direttamente lei: <<Mi stavo facendo scattare una foto aggiornata per il mio nuovo ruolo di partner della società da mettere sul nostro sito web. Ero cauta, ma ho chiesto al nostro manager se gli andava bene che mi facessi fare una foto senza giacca per il mio profilo LinkedIn, precisando che poi ne avremmo usata una con la giacca per il sito. Lui mi ha risposto: “Vada per quella con i tatuaggi in entrambi i casi! Loud and proud!>>  

<<Ero quasi come scioccata – ha scritto lei stessa su LinkedIn –. Mi ero abituata a indossare maniche lunghe anche d’estate, a tirarle giù durante ogni riunione, ad aggiustarmi i capelli in modo che nessuno potesse intravedere il piccolo tatuaggio che ho dietro l’orecchio, a evitare di tatuarmi le gambe o le caviglie per paura di non poter più indossare una gonna in un ambiente di lavoro. Molto spesso sentivo semplicemente che dovevo stare attenta a quando esprimevo troppo liberamente me stessa>>.

Jessica ha raccontato di aver fatto breccia su un tema molto ancorato a pregiudizi del passato, ma che alcune colleghe si sono stupite in maniera negativa, parlandole di immagine dell’azienda e di opportunità di postare una foto e un argomento del genere. Ma il trionfo è giunto dalla “piazza”:

Oltre 30000 like, più di 1000 condivisioni e quasi 3000 commenti di approvazione.

<<Apprezzo tutti i vostri commenti (anche quelli meno carini). Grazie anche per la fragilità che tanti hanno mostrato mettendosi in contatto con me o condividendo le proprie storie. La più grande gioia della mia vita e della mia carriera è quella di guidare, ispirare e aiutare. Spero in qualche modo di averlo fatto per alcuni di voi. Voi lo avete certamente fatto per me>>, ha chiosato la protagonista di questa storia.

 

Che dire, la sfida è lanciata! Voi sareste in grado di mostrarvi sul lavoro anche con abiti e immagine non ritenuti “consoni” al lavoro e all’azienda??? Presto lanceremo la nostra survey dove potrete mettervi “a nudo”!

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