Fine anno, tempo di bilanci e previsioni. Oggi vi parliamo della gestione e della formazione del personale nell’era dell’emergenza sanitaria. Le previsioni di CoachHub
Processi di gestione e formazione del personale nel 2019: ve li ricordate? Probabilmente sono ricordi lontani e vaghi, visto che negli ultimi 2 anni la gestione delle risorse, come tanti aspetti del mondo professionale, è stata rivoluzionata. I nuovi modelli di lavoro hanno generato necessità ed esigenze diverse, sia da parte delle aziende, sia da parte dei lavoratori.
I team HR hanno saputo reinventarsi e garantire la continuità del ruolo, non senza iniziali difficoltà. Ora siamo in una fase di assestamento relativamente stabile, ma che, a detta dei dipartimenti per la gestione del personale, è percepita ancora come temporanea. Il 2022 sarà di nuovo un anno di forti stravolgimenti.
CoachHub, piattaforma specializzata nel coaching digitale, ha individuato 5 trend che contraddistingueranno la gestione e la formazione delle risorse nell’anno che verrà:
- Cultura di lavoro basata su skilling, upskilling e reskilling
In un mercato del lavoro così mutevole, bisogna essere preparati a qualsiasi evenienza e per farlo il ruolo delle competenze è fondamentale. Come è già emerso prepotentemente nel 2020 e nel 2021 essere camaleontici è un punto di forza notevole per le aziende e le loro riorse. <<Incoraggiare una cultura di lavoro basata sull’apprendimento continuo significa creare nuove opportunità di carriera e investire in attività di upskilling e reskilling>> leggiamo su LMF. In base alla ricerca “Global HR” di CoachHub, il 94% delle aziende italiane predisporrà aumenti di budger per formazione e sviluppo nel 2022, mentre il 61% ha previsto nuove metodologie interne di upskilling. 6 aziende su 10 hanno già avviato iniziative di riqualificazione di tutto il personale.
- Lavoro Agile in pianta stabile
2022 anno della “consacrazione” dell’hybrid work: per esigenza, opportunità e convenienza il lavoro agile, da remoto o ibrido, chiamatelo come preferite, sarà una realtà stabile, acquisita e duratura. Secondo Global HR di CoachHub, il 48% dei responsabili delle Risorse Umane ha dichiarato il progressivo aumento di richiesta di lavoro flessibile da parte delle risorse e hanno già predisposto iniziative per esaudire la domanda del personale.
- Attenzione al worklife balance
L’equazione benessere del dipendente = benessere dell’azienda = più produttività è un’altra conquista di questi 2 anni di transizione e sarà il dell’attività HR anche nel prossimo anno: <<capacità di ascolto ed empatia, sarà fondamentale realizzare programmi per il benessere che tutelino la salute fisica e mentale del personale. Promuovere un ambiente di lavoro sano e positivo, prendendosi cura dei propri collaboratori, ha effetti positivi sull’efficienza e sulla produttività dei dipendenti. Stima, coinvolgimento, motivazione e supporto si traducono in una maggior dedizione e, di conseguenza, fidelizzazione>>, leggiamo sul report.
- Il coaching come valore aggiunto
Sempre basandoci sui dati emersi dall’indagine Global HR di CoachHub, il 50% degli intervistati conferma di aver già intrapreso il coaching individuale ed aziendale per lo sviluppo del proprio personale, il 48%, invece, si sta affacciando ora a questo nuovo approccio formativo. Il coaching, anche a distanza, rappresenta una metodologia utile a realizzare il potenziale delle persone in azienda attraverso lo sviluppo di capacità con l’obiettivo di migliorarne le performance e svilupparne il talento.
- Capacità di risposta
La capacità di adattamento e la velocità di adattamento hanno già dimostrato il loro valore cruciale all’interno delle aziende e nella cultura delle risorse. Elasticità e propensione ai mutamenti sarà una skill di base che tutta l’azienda dovrà recepire e non solo riguardo all’emergenza sanitaria, ma in relazione a tutti i momenti della vita lavorativa.
Queste sono indicazioni per il 2022 sulla base anche di tendenze già in corso in questo anno. Noi di Dc Group condividiamo i trend individuati e ci permettiamo di fare una considerazione: quello che è stato fatto in questi 2 anni in termini di mutamenti, innovazione, digitalizzazione e cultura di lavoro era in previsione da anni, ma è stato rimandato per via dell’assenza di necessità impellenti, poi esplose con la pandemia.
Ecco, per il futuro facciamo tesoro di questo insegnamento: non attendiamo la necessità per agire, ma anticipiamo, programmiamo e facciamoci trovare pronti a prescindere!