Futuro verso… il Metaverso

Novembre 30, 2021

Aziende, imprese, uffici, quotidianità: si parla sempre di più di metaverso. Di cosa si tratta?

Metaverso è un concetto introdotto da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza cyberpunk, e che rappresentava nel libro una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si era presenti in tre dimensioni attraverso il proprio avatar. Al di là della fantascienza, sentiamo parlare più frequentemente di metaverso anche nella realtà, soprattutto associato alla realtà del futuro.

Oggi per metaverso (metaverse in inglese) si intende in effetti un mondo virtuale che associa in un unico momento l’intero spettro delle funzionalità offerte dalle tecnologie digitali più innovative: call, videoconferenze, giochi, iniziative di gamification, l’utilizzo di criptovalute, e-mail, realtà virtuale, social networking, live-streaming, condivisione dati.

Un universo parallelo che accorpa tutto il meglio della tecnologia pre e soprattutto post pandemia (fase acuta), che ha già convinto investitori e aziende, convinti ad abbracciare l’enorme potenziale commerciale del metaverso che, a detta di tutti, garantirebbe un salto di qualità prestazionale senza precedenti, in termini di efficienza, velocità, redditività e produttività.

La propensione verso il metaverso di tutte le grandi aziende trova diverse conferme sui mercati più diversi. Facebook Inc. ha annunciato il 28 ottobre di aver cambiato nome in Meta, associando al cambio di nome anche una nuova proposta di contenuti e servizi. Non solo grandi aziende, ma anche pmi e studi professionali mostrano grande interesse verso questo universo parallelo in fase di definizione e sviluppo.

<<Sembra come un film di fantascienza del 1999, The Matrix. Ma il metaverso è reale e grandi multinazionali come Facebook, Nvidia e Roblox Corporation stanno scommettendo su di esso. Il metaverso si riferisce a una varietà di esperienze, ambienti e risorse e concetti virtuali non più segmentati o intermittenti, ma “fusi” insieme. In realtà, potrebbe essere più facile afferrare il concetto dicendo prima cosa non è: non è un singolo prodotto, non è un gioco e non è stato creato da un’unica azienda. Piuttosto, è simile a un world wide web in 3D, in cui le aziende, ma anche attività abitualmente svolte in ufficio, canali e mezzi di informazione e comunicazione sono immersivi e interoperabili>> (Da L’UFFICIO DEL FUTURO – IPSOA).

Un futuro del lavoro contraddistinto dalla possibilità di saltare da un servizio all’altro, da una funzionalità all’altra quasi annullando lo spazio-tempo.

<<Un’opera d’arte virtuale acquistata come “token non fungibile” dall’azienda A, ad esempio, potrebbe in questo modo essere visualizzabile sul muro digitale di una casa in un gioco realizzato dall’azienda B>> scrive sempre IPSOA.

Un mondo virtuale dagli effetti reali

Esempi pratici di società hanno già introdotto il concetto di metaverso nella catena di produzione con risultati eccellenti: la Roblox Corporation (RBLX), azienda top nella produzione di videogame, sta già utilizzando il concetto di metaverso proprio per sviluppare i videogiochi.

Ancor più interessante il progetto di Nvidia Corporation (NVDA), azienda leader nella realizzazione di processori grafici programmabili, ha dato vita all’Omniverse, il primo metaverso per ingegneri. <<Una piattaforma aperta, facilmente espandibile, progettata per la collaborazione virtuale e la simulazione fisicamente accurata di attività e realizzazioni reali. In pratica, creativi, designer e ingegneri possono interagire con strumenti di design, risorse e progetti per collaborare e replicare azioni, elaborazioni e creazioni in uno spazio virtuale condiviso. E ancora, sviluppatori e i fornitori di software possono anch’essi facilmente sviluppare strumenti potenti sulla piattaforma modulare per espanderne le funzionalità>> puntualizza IPSOA.

Tanti gli altri esempi di aziende con un piede e mezzo già nel metaverso (Fastly – FSLY e Facebook Inc. per esempio). Con un filo conduttore comune: nel metaverso si deve poter fare tutto quello che si fa nella vita reale altrimenti non è vero metaverso!

Il metaverso nelle Pmi, realtà o fantascienza?

E qui chiudiamo il cerchio con il concetto di metaverso di Neal Stephenson in Snow Crash (1992), il libro di fantascienza cyberpunk traslandolo alla realtà. Sicuramente per vedere il metaverso applicato alle nostre aziende (a Dc Group per esempio) ci vuole tempo, ma la strada è inesorabilmente quella, se si vuole restare al passo coi tempi. Quello che sta accadendo oggi con il metaverso è paragonabile a quello che è accaduto nei primi anni ’90 con il World Wide Web, internet. Timidi approcci iniziali, grandi aziende interessate poi, diffusione erga omnes. Non abbracciare questa novità equivale a stare ancora oggi con Videotel, l’antenato di internet, dismesso appunto nei primi anni ’90.

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