Elisabetta Franchi, caduta di stile della stilista?

Maggio 10, 2022

Assume solo donne sopra i 40 anni: “Hanno già fatto figli e lavorano h24”. Bufera social scatenata dalle parole della stilista: tante le critiche negative…

Il 4 maggio Elisabetta Franchi ha partecipato all’evento “Donne e moda: il barometro 2022”, organizzato dal quotidiano Il Foglio e Pwc con il “compito” di analizzare come sia cambiato il lavoro femminile nella moda e di spiegare dal suo punto di vista le difficoltà che le donne incontrano ancora nel riuscire ad occupare ruoli apicali.

Un punto di vista autorevole, forte della sua onorificenza a Cavaliere della Repubblica, 1100 negozi nel mondo e un impero da 129 milioni di fatturato. Mamma di due figli.

Il polverone alzato dalle sue dichiarazioni è, secondo lei, frutto di un malinteso. Forse, aggiungiamo noi, frutto di contenuti sbagliati, messaggi che non ci aspetteremmo da una grande imprenditrice come lei ed espressioni discutibili.

La stilista ha fatto sapere che, negli anni, dopo un periodo di analisi e riflessione sul suo business, ha deciso di assumere più donne e ha risolto i costi che un’azienda sostiene per la maternità con una soluzione un po’ sui generis:

“Intanto nella mia azienda oggi per l’80% sono donne, quindi diciamo che siamo già a un buon livello. Ho riflettuto sul fatto che io mi confrontavo molto di più con gli uomini che con le donne. Il confronto con un uomo è bello, non è che adesso dobbiamo ucciderli tutti. Però ho pensato, cavolo io di donne ne ho poche”.

Inizialmente la stilista puntava molto di più sugli uomini perché con le donne “il rischio” è quello di ritrovarsi con una posizione scoperta anche per due anni, per esigenze di famiglia e lo Stato in questi casi aiuta poco l’imprenditore:

In Italia purtroppo c’è un problema e non può risolverlo solo l’imprenditore. Ora parlo dalla parte dell’imprenditore. Quando metti una donna in una carica importante, non ti puoi permettere di non vederla arrivare per due anni, perché quella posizione è scoperta. Un imprenditore investe tempo, energia e denaro e se ti viene a mancare è un problema. Anch’io da imprenditore, responsabile della mia azienda, spesso ho puntato su uomini”.

La soluzione? Oggi assume donne che abbiano superato i quaranta anni, in modo tale che abbiano già realizzato tutti gli obiettivi nella vita privata, che potrebbero portarle ad assentarsi. “Io oggi le donne le ho messe, ma sono “anta”. Ragazze cresciute. Se dovevano sposarsi, si sono già sposate, se dovevano fare figli, li hanno già fatti, se dovevano separarsi hanno fatto anche quello e quindi diciamo che io le prendo che hanno già fatto tutti e quattro i giri di boa. Sono tranquille e con me, al mio fianco, lavorano h24. Questo è importante”.

A parte le espressioni, che rimarchiamo, non consone a chi sta affrontando il tema dell’occupazione femminile e nello specifico della maternità, il principio su cui si basano è distorto. Chi stabilisce che una donna dopo i quaranta abbia già realizzato tutto???

L’azienda è sua, paga lei e assume chi vuole, su questo non c’è dubbio, ma il messaggio che passa è totalmente fuorviante, soprattutto se viene da un’imprenditrice di tale successo.

La questione dei costi della maternità per un’azienda esiste, ma non è escludendo le donne fino ai quarant’anni che si può risolvere. Si risolve attraverso una riforma delle norme a supporto delle aziende da parte delle Istituzioni e con la capacità delle aziende stesse di programmare ed effettuare il turn over giusto al momento giusto, che è poi alla base della nostra gestione delle risorse Dc Group, non solo nel caso delle donne. In tutti i rapporti di lavoro tendiamo a realizzare un perfetto equilibrio tra le esigenze di lavoro e dell’azienda e le esigenze di vita e personali delle nostre preziosissime risorse. Questa ci sembra una soluzione applicabile a tutte le fattispecie, a esser franchi!

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