C’è molto, molto da fare per l’equilibrio di genere sul lavoro in Italia. La recente survey EY – SWG “La leadership al femminile nel mondo del lavoro” rivela che il 23% delle stesse donne intervistate ritiene che questo equilibrio non sarà mai raggiunto, soprattutto nei ruoli apicali
Torna settembre e torna il consueto approfondimento targato Dc Group sulla situazione del gender gap nel mondo del lavoro in Italia. La ricerca pubblicata in questi giorni “Survey EY – SWG “La leadership al femminile nel mondo del lavoro” ci rivela che il 55% delle intervistate garantisce che il gap salariale tra uomini e donne è evidente e che lo scarto tra uomini e donne in termini di opportunità di carriera è altrettanto tangibile per il 61% delle intervistate. Il worklife balance e la difficoltà nel conciliare impegni professionali con impegni di famiglia restano i due più grandi scogli da superare nelle aziende italiane. La survey EY – SWG, realizzata su un campione di oltre 700 lavoratori e manager, ci offre uno spaccato molto dettagliato e credibile sullo status quo della ‘questione femminile’ sul lavoro in Italia.
Potete scaricarlo nel formato integrale qui > https://www.ey.com/it_it/forms-it_it/la-leadership-al-femminile-nel-mondo-del-lavoro-report
La percezione della differenza tra uomo e donna sul posto di lavoro non tiene conto, però, di un aspetto interessante: il 19% di dirigenti aziendali è consapevole, dati alla mano, che la leadership femminile permette alle aziende di raggiungere meglio gli obiettivi aziendali. Purtroppo, la percentuale di donne che ricoprono ruoli dirigenziali è ancora molto bassa: solo il 2% delle aziende è amministrata da donne e solo il 4% ha in organigramma un presidente donna.
Arriva al 23% la percentuale di donne convinta che non sarà mai raggiunto un equilibrio di genere nei ruoli direttivi (dal 16 al 23%), mentre il 68% di dirigenti uomini ritiene che l’equilibrio sarà raggiunto entro i prossimi 10 anni.
“Viviamo un momento storico molto importante: il raggiungimento dell’uguaglianza di genere è tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile nonché uno dei pilastri nei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Qualcosa si sta muovendo: dalla direttiva UE sulle quote di genere nei Cda delle quotate a quella sulla parità salariale, passando per la normativa italiana della certificazione di genere. Le aziende italiane devono farsi trovare pronte: la valorizzazione dei talenti femminili è una leva chiave per l’economia e la società più in generale, per stimolare l’innovazione e aumentare la resilienza. Ora più che mai è necessario agire in ecosistema e incoraggiare azioni concrete e coraggiose per sostenere e promuovere le donne nel mondo del lavoro”, commenta Stefania Radoccia EY Italy, Managing Partner Tax & Law.
Qualcosa si muove e speriamo si muova nella direzione giusta. In Dc Group abbiamo un metodo infallibile: l’unica vera discriminante sul lavoro resta sempre il merito!