Mancano pochi giorni all’8 marzo, Giornata internazionale dei diritti della donna che ricorda le conquiste sociali, economiche e politiche ottenute negli anni, ma anche le discriminazioni di cui le donne sono state e/o sono ancora vittime oggi. Dal punto di vista professionale i dati dell’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, fanno emergere un aspetto critico: una ragazza su due si sente condizionata da pregiudizi e stereotipi in ambito professionale e lamenta anche la mancanza di modelli a cui ispirarsi
È quanto emerge dal report diffuso dall’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group, che quest’anno ha coinvolto oltre 2000 ragazze adolescenti dai 14 ai 26 anni. Secondo il campione oggetto dello studio, il posto di lavoro è il luogo in cui si assiste a più discriminazioni o, nei casi peggiori, a violenze di genere e precede addirittura il mondo sconfinato web e i mass media.
<<Le ragazze di oggi fanno fatica a sognare, ma neanche progettano “in grande” il loro futuro. Più della metà delle intervistate, il 53,96%, ritiene che le scelte riguardo agli studi futuri o alla carriera lavorativa, le ambizioni e le passioni vengano limitate da stereotipi e retaggi. Al secondo posto viene indicata l’assenza di una rete di sostegno, al terzo la mancanza di modelli a cui ispirarsi>>, leggiamo su Politicamente Corretto.
Il 20% delle ragazze intervistate sostiene che “non c’è nessun modello di riferimento” a cui ispirarsi e per il 30% di esse l’unico modello è la mamma. Per cui il 50% delle ragazze tra i14 ai 26 anni non identifica in nessun profilo professionale donna un esempio a cui far riferimento.
“C’è molto da fare per il futuro delle giovani donne nel nostro Paese – commenta Paolo Ferrara, DG di Terre des Hommes – è urgente un cambiamento culturale che non può che partire dalla scuola. Occorre lavorare affinché genitori e insegnanti incoraggino le ragazze a seguire percorsi di studio che permettono carriere vicine ai loro reali desideri, al netto dei condizionamenti esterni, che arrivano persino dai libri di testo che ancora troppo spesso raffigurano gli uomini come scienziati e ingegneri e le donne come maestre e infermiere. Ogni anno con la nostra campagna indifesa ci impegniamo a diffondere i dati della violenza e delle discriminazioni, ma cerchiamo anche di offrire a ragazze e ragazzi percorsi che possano accrescere la loro consapevolezza su queste tematiche e proporre nuovi modelli per essere davvero leader del cambiamento per una società più equa e inclusiva”
Agli stereotipi e ai pregiudizi che le ragazze percepiscono sul mondo del lavoro fanno da sfondo altri aspetti tutt’altro che confortanti. Le ragazze italiane tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano sono ben 1 su 4. In questo dato incide un mercato del lavoro che ancora oggi, nel 2023, predilige l’assunzione di giovani uomini rispetto alle giovani donne, che vengono viste come difficili da gestire a questa età per la possibilità che possano avere figli. Incredibile.
In Dc Group abbiamo adottato da diversi anni operazioni per sensibilizzare all’esterno sul tema della discriminazione perpetrata nei confronti delle donne a tutti i livelli e in tutti gli ambiti. Fortunatamente all’interno dell’azienda, non c’è bisogno di alcun tipo di sensibilizzazione perché nel 2023, in un Paese civile, la parità di genere dovrebbe essere la normalità.