ARRIVA IL RECRUITER INFALLIBILE: PHAI. LA RISORSA…ROBOTICA!

Marzo 16, 2022

La startup australiana PredictiveHire lancia Phai, il primo recruiter robot che anticipa il contatto “umano” tra candidato e azienda con un pre-colloquio incentrato su 5 domande

 

I robot ci toglieranno il lavoro, si dice! E invece arriva il primo robot che “ha il potere” di darci un lavoro, o quanto meno la possibilità di accedere ad una nuova posizione lavorativa. È una delle ultime frontiere dell’intelligenza artificiale (AI) che sfrutta la potenza di un nuovo algoritmo adattato: BERT (Bidirectional Encoder Representations from Transformers) di Google, un algoritmo di pre-training capace di convogliare grandi input di dati e di utilizzarli nel modo più funzionale all’obiettivo richiesto.

<<Quando conduce un colloquio di lavoro, Phai ha solo cinque domande da porre, rigorosamente per iscritto: tanto gli basta per definire i tratti della personalità del candidato. Un’abilità non da poco, che infatti ha permesso a Phai di lavorare con realtà come Afterpay, Woolworths Group e Qantas>>, scrive Marco Valsecchi su LinkedIn Notizie.

 

Phai ha un duplice vantaggio:

1) Rimuove almeno inizialmente la barriera dei pregiudizi del primo colloquio, quella che a volte fa scartare o scegliere risorse per alcune caratteristiche percepite “a primo impatto”, non confermate poi nel prosieguo della carriera professionale;

2) Per le aziende garantisce una prima scrematura affidabile, sottoponendo a un primo colloquio tutti i profili che hanno presentato la loro candidatura e permettendo di non ammettere agli step successivi chi non possiede i requisiti minimi richiesti e senza possibilità di “barare” per i candidati.

Un articolo pubblicato su The Australian Financial Review spiega il beneficio di proporre ai passaggi successivi risorse già pre-selezionate da Phai e l’opportunità per i recruiter “umani” di iniziare la selezione partendo dalla shortlist consegnata dal bot.

“Quello che puoi ricavare da una breve conversazione con un chatbot è più di quanto potresti in un colloquio iniziale, o sicuramente più di un CV”, spiega Lee Michaelis su GamingDeputy.

L’idea sta avendo un grande successo: la start-up ha già clienti in 47 paesi e afferma che ogni 30 secondi un candidato viene intervistato da Phai. Le 5 domande vengono scelte in base agli input che Phai riceve.

“Un cliente, Woodie’s in Irlanda, in sei mesi ha assunto un numero di minoranze etniche tre volte superiore a quelle ottenute con le loro iniziative sulla diversità nei due anni precedenti. Prima ci libereremo del CV, prima le aziende vedranno i veri talenti”, ha dichiarato Barb Hyman, Ceo di PredictiveHire.

Un progetto sicuramente interessante, vedremo se sarà adottato su larga scala per aiutare le imprese in termini di costi e tempi! Dc Group sostiene tutto ciò che va a sostegno del talento, quindi, saremo spettatori interessati di Phai!

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